+ Tu dell’era dei martiri, o Santo, tra i fedeli purissimo fiore, solo a Cristo donavi l’incanto della nobile tua gioventù. L’aura impura degli empi pagani non sedusse l’eroico tuo cuore, di Manazio i tormenti fur vani nei flagelli pregavi Gesù. San Giusto dal colle sacrato proteggi la nostra città, che ti diede i natali, dal mare e dai clivi dolcissimo echeggi il canto di lode per Te, Protettor. O Martire invitto tua palma gloriosa c’incuori a fortezza per sacri ideali, dal Tempio vetusto tua luce radiosa avvolga Trieste, a Te sempre fedel. L’onda azzurra del nostro bel mare ti cantava di Dio la grandezza e nell’onda dovevi esalare il supremo sospiro d’amor. Stretto in ceppi pesanti accogliesti il martirio crudel, con fortezza a Trieste lo sguardo volgesti e moristi esultando il Signor. San Giusto dal colle sacrato proteggi la nostra città, che ti diede i natali, dal mare e dai clivi dolcissimo echeggi il canto di lode per Te, Protettor. Il tuo corpo nel fondo giacente per virtù del Signore si tolse, l’onda amica del mar dolcemente lo sospinse alla cara città. E Trieste qual sacro tesoro come dono del cielo l’accolse, fu nei secoli il nostro decoro nostra gloria per sempre sarà. San Giusto dal colle sacrato proteggi la nostra città, che ti diede i natali, dal mare e dai clivi dolcissimo echeggi il canto di lode per Te, Protettor. +

[3 novembre, a Trieste: San Giusto Martire, Patrono della Città e della Diocesi. Inno a San Giusto].