+ Com'era eloquente la tua voce, o Vincenzo, quando venne a svegliare dal sonno gli uomini incutendo il timore del giudizio! I nostri padri l'udirono, tornarono a Dio e Dio li perdonò. Anche noi stavamo addormentati, allorché la Chiesa, all'aprirsi della Quaresima, venne a scuoterei dal sonno imprimendoci sulla rea fronte la cenere ricordandoci l'irrevocabile sentenza di morte che Dio sanzionò contro di noi. Quando morremo, un giudizio particolare deciderà la nostra sorte per tutta l'eternità. Poi, nell'ora fissata dai divini decreti, risusciteremo, per assistere all'ultimo più solenne giudizio. La nostra coscienza sarà messa a nudo in faccia a tutto il genere umano; saranno pesate in pubblico tutte le nostre opere buone, e cattive; fatto ciò, ci sarà confermata la sentenza meritata. Peccatori quali siamo, come potremo sostenere lo sguardo del Redentore, divenuto in quel momento Giudice incorruttibile? Come sosterremo anche la vista dei nostri simili, che affonderanno il loro occhio in tutte le iniquità della nostra vita? Ma, quel che più importa, a quale delle due sentenze che gli uomini sentiranno tuonare, noi avremo diritto? Se il giudice la dovesse proferire in questo momento, a qual parte ci destinerebbe, a destra o a sinistra? Fra i benedetti dal Padre suo o fra i maledetti? I nostri avi rimasero turbati, quando tu, o Vincenzo, facesti loro simili interrogativi; fecero sincera penitenza dei peccati, e, ricevuto il perdono dal Signore, deposero le inquietudini e si abbandonarono alla speranza ed alla fiducia. O angelo del giudizio di Dio, ti preghiamo, affinché anche noi siamo presi da un timore salutare. Fra breve, vedremo coi nostri occhi il Redentore salire il Calvario, curvo sotto il peso della Croce, e lo sentiremo dire alle figlie di Gerusalemme: "Non piangete su di me, ma su voi stesse e i figli vostri..., perché se si tratta così il legno verde, che sarà del secco?" (Lc 23,29-31). Aiutaci a trarre profitto da questo avvertimento. I nostri peccati ci avevano ridotti come questo legno di morte, che ad altro non serve che per essere gettato nel fuoco delle divine vendette; con la tua intercessione, inserisci di nuovo nel tronco questi rami tagliati, affinché riprendano vita e la linfa vitale torni a fluire in essi. Amico delle anime, noi mettiamo nelle tue mani l'intera opera di riconciliazione con Dio. Prega anche per la Spagna, che ti diede i natali, e dove attingesti la fede, la professione religiosa ed il sacerdozio. E ricordati anche della Francia, tua seconda patria, che evangelizzasti con tante fatiche e tanto successo. Non dimenticare la Bretagna, che custodisce religiosamente le tue sacre spoglie. Fosti il nostro Apostolo in tempi calamitosi; ma quelli che attraversiamo non sono meno tempestosi: dal cielo, degnati di essere sempre il nostro fedele protettore. Così sia. + (Preghiera di dom Prosper Guéranger).

[5 aprile, San Vincenzo Ferreri, Confessore (Valencia, 23 gennaio 1350 - Vannes, 5 aprile 1419). A Vannes, nella Bretagna minore, San Vincenzo Ferreri, dell’Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale, potente per le opere e per la predicazione, convertì a Cristo molte migliaia di infedeli. Dal Martirologio Romano].