A Dio. + I. Siccome voi, o gran Dio, siete giusto e santo in tutte le opere vostre, e retto e giusto è ogni vostro giudizio, così giustissimi pur sono tutti quei mali con cui ci flagellate. Troppo li abbiamo noi meritati avendo peccato contro di voi, Dio di bontà infinita e di incomprensibile maestà. Ma se ci pesa la nostra afflizione assai più ci pesa l’aver offeso voi che non meritate che amore. O sommo Bene, noi fermamente proponiamo di non offendervi mai più. E come umilmente vi preghiamo di accettare queste nostre pene, unitamente ai meriti di Gesù, in isconto dei nostri peccati, così istantemente vi supplichiamo di darci la grazia di sopportarle con inalterabile rassegnazione, affinché la nostra soddisfazione sia tutt’insieme e cara a voi, e a noi vantaggiosa. Miserere nostri Domine, etc. Pater…, Ave…, Gloria… 

II. Quanto siete giusto, o Signore, tanto più ancora voi siete misericordioso; e in mezzo al vostro giustissimo sdegno non vi dimenticate giammai delle vostre antiche misericordie. Deh! fate adunque con noi, o clementissimo Padre, secondo l’amoroso costume di vostra immensa pietà. Sospendete, se pure a voi piace, i flagelli a noi dovuti, e liberateci dai mali che pur troppo abbiamo meritati; anzi le vostre vendette sopra di noi sieno il farci amar voi, o Bene infinito, con tanto più di fervore quanto più grande fu la nostra malvagità nell’offendervi ed oltraggiarvi. Miserere nostri, Domine, etc. Pater…, Ave…, Gloria…

III. Poiché, o Dio giusto e pietoso, colla amorosa vostra provvidenza ordinate e permettete i mali di questa vita per cavarne del bene, fate che noi entriamo nei vostri santi disegni, e ad essi interamente ci uniformiamo. Si, fate, o Dio di clemenza, che noi, commossi dai vostri castighi, impariamo a temere i vostri giudizi, a fuggire le vostre offese, ad osservare i vostri precetti, a rispettare le ordinazioni della vostra Chiesa a venerare i sacri tempii, i giorni santi e le sante solennità, a frequentare i Sacramenti e gli esercizii tutti della pietà, a praticare con maggior premura l’orazione, la mortificazione, la carità, affinché per tal modo, cooperando al nostro bene anche le nostre miserie, possiamo consolarci colla speranza di essere un qualche giorno da voi chiamati al godimento di tutti i beni del Paradiso. Miserere nostri, Domine, etc. Pater…, Ave…, Gloria… +

A Gesù Cristo. + O Divin Salvatore delle anime nostre, che sedete alia destra di Dio Padre per far le parti di nostro avvocato, a voi specialmente ci rivolgiamo nelle presenti calamità, e col cuore contrito ed umiliato, coi più validi clamori, e coi più dolenti sospiri, vi supplichiamo ad offrire a Dio vostro Padre la vostra croce, le vostre piaghe, il vostro sangue, la vostra morte, per placare l’offesa sua maestà, ed ottenere a noi tutti perdono, riconciliazione, salute ed ogni bene. Miserere nostri, Domine, etc. Gloria… alle 5 Piaghe. +

A Maria Addolorata. + Amabilissima Vergine, che dividendo col vostro divin Figlio il calice dei patimenti, diveniste la corredentrice di tutto il mondo; voi che perciò siete da tutti acclamata l’avvocata e il rifugio dei poveri peccatori,volgete adesso i vostri occhi misericordiosi sopra di noi che di tutto cuore a voi ricorriamo nella presente desolatissima calamità!. Ah! che pur troppo ci conosciamo indegni dei vostri favori per avere tante volte coi nostri peccati crocifisso il vostro divin Figliuolo, rinnovando così le ferite anche al vostro affettuosissimo cuore. Ma, dacché voi, più ancora che i meriti di chi vi prega, valutate l’intenzione ed il fervore onde siete pregata, deh! non permettete che torni vana la nostra fiducia nella vostra potentissima mediazione. E chi mai ha fatto ricorso a voi, che non sia stato esaudito? Degnatevi adunque, ve ne supplichiamo con tutto il cuore di preservarci intieramente dai meritati flagelli, o di ottenerci in mezzo di essi quella perfetta rassegnazione che sola può renderli meritorii e salutari. Ella è tanta, o gran Vergine, la nostra fiducia di esser da voi esauditi, che vi promettiamo fin d’ora la più affettuosa e la più viva riconoscenza. Sì, voi sarete sempre, o Maria, non solo la nostra cara Madre, ma ancor la nostra Patrona, mentre noi ci faremo un dovere di esservi fino alla morte e fedelissimi sudditi e ossequiosissimi figliuoli. Salve Regina… +

Ai Santi Protettori della Diocesi. + Luminari splendidissimi della Chiesa, Pastori zelantissimi delle anime e parzialissimi nostri Benefattori, voi che nelle maggiori necessità del gregge affidato alla vostra cura lo indirizzaste, lo manteneste sulla strada della salute, aggiungendo ai digiuni, alle preghiere i più generosi sacrificii, lo difendeste da tutti i nemici e gli impetraste dal cielo i più cari conforti e le più sode consolazioni, deh, rinnovate adesso le prove del poter vostro presso l’Altissimo, disarmando quella destra che, provocata a furore da tante nostre iniquità sta per fulminare contro di noi i più tremendi castighi. Per l’afflizione che ne accuora; per l’amore tenerissimo che sempre ci portaste; per la fiducia che abbiamo nella vostra validissima intercessione, porgete benigno orecchio alle presenti nostre preghiere e fate che, riconciliati colla divina bontà tante volte da noi vilipesa, meniamo a vostra imitazione una vita cristiana e perfetta per così assicurarci al tempo stesso e la consolante morte dei giusti, e l’eterna gloria dei Beati. Pater…, Ave…, Gloria… +

A tutti gli Apostoli e Santi. + A voi finalmente ricorriamo con piena fiducia, o Angioli e Santi del Paradiso, affinché, unendo anche la vostra all’implorata intercessione dei nostri santi patroni facciamo una dolce violenza al cuor di Dio, e presentando colle vostre mani all’eterna Maestà ed al trono della vostra regina e nostra madre Maria le umili nostre preghiere,ci otteniate che vengano benignamente esaudite, siccome di tutto cuore e domandiamo e speriamo: e così sia. Gloria…, Angele Dei…, De profundis… +

Preghiera di Pio IX il quale, col decreto 15 Giugno 1862 accordò a chi la recita l’Indulgenza di 100 giorni. + Signore. Dio onnipotente, che permettete il male per ricavarne il bene, ascoltate le nostre umili preghiere colle quali vi domandiamo di restarvi fedeli in mezzo a tanti assalti, e perseverare fino alla morte. Nel resto, dateci forza colla mediazione di Maria SS. di poter sempre uniformarci alla vostra santissima volontà. Così sia. +

Da Manuale di Filotea, Mons. Giuseppe Riva, pagine 982-985