Tra tutte le virtù umane e cristiane, la prima, fondamento e sostegno di tutte le altre è l’umiltà. S. Gregorio la chiama «Maestra e madre di ogni virtù». S. Teresa afferma che «l’umiltà è la verità», la verità cioè che ci fa conoscere il nostro nulla e la totale dipendenza da Dio. Una virtù quindi che esige una grande forza morale e molto coraggio, perché si tratta di studiare noi stessi per vedere quello che realmente siamo e valiamo. Ora «conoscere se stessi è l’arte più difficile» dicevano gli antichi. «Gli uomini sono tutti ignoranti, afferma Diogene, solo che non sanno di esserlo. Io invece sono stimato saggio solo perché so di esserlo». La conoscenza di noi stessi ci rivela il nostro nulla, la nostra debolezza, la nostra fragilità, l’innata inclinazione al male... Questa cruda realtà, senza umiltà, scoraggia e avvilisce; con l’umiltà invece ci incoraggia e innalza. «La vera fortezza viene dall’umiltà, dice S. Agostino, mentre la superbia è fragile». Diventiamo veramente saggi, cioè umili, quando riconosciamo quello che realmente siamo e ci sforziamo di chiedere l’aiuto a Dio per evitare il male e fare il bene.
Antonio M. Alessi
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Per inviare una donazione Cliccare qui. «Nessuno al mondo vorrà mai ammettere di essere avaro! Tutti negano di essere contagiati da questo tarlo che inaridisce il cuore. Chi adduce a scusa il pesante fardello dei figli, chi la necessità di crearsi una posizione solida... Quelli poi che sono avari più degli altri, non ammetteranno mai di esserlo, e il bello è che, in coscienza, sono proprio convinti di non esserlo! L’avarizia è una febbre maligna, che più è forte e bruciante e più rende insensibili» (San Francesco di Sales, «Filotea»). Per scaricare il PDF cliccare qui.
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