• Il padre Isidoro di Pelusio disse che una vita senza parola può giovare di più che la parola senza la vita: c’è chi tacendo edifica, c’è chi gridando disturba; ma se parola e vita convergono insieme, formano una sola immagine di ogni filosofia (amore della sapienza) (221d). • Il medesimo disse: «Stima le virtù e non cercare i successi, poiché quelle costituiscono un possesso immortale, questi invece si spengono subito». •  Disse anche che molti uomini aspirano alla virtù, ma esitano a percorrere la via che ad essa conduce; altri non sanno nemmeno che esiste la virtù. Bisogna persuadere i primi a deporre l’esitazione, ed insegnare ai secondi che la virtù realmente esiste (221d-224a). • Disse ancora: «La malvagità ha allontanato gli uomini da Dio e li ha divisi gli uni dagli altri; perciò bisogna fuggirla precipitosamente e inseguire la virtù, che conduce a Dio e ci unisce gli uni con gli altri. Ora, la definizione della virtù e della filosofia è: semplicità con prudenza». • Disse ancora: «Poiché grande è l’altezza dell’umiltà e l’abisso dell’orgoglio, vi consiglio di abbracciare l’una e di non cadere nell’altro». • Disse anche: «Terribile e pronto a tutto è l’amore delle ricchezze; non conosce sazietà, e trascina l’anima che ne è invasa all’estrema rovina: cacciamolo dunque con tutte le forze fin dall’inizio, perché, se prende il sopravvento, sarà poi indomabile» (224b).

Tratto da Vita e detti dei Padri del deserto, edizione Città Nuova, 1999.

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