Un giorno il padre Arsenio giunse in un luogo in cui erano delle canne mosse dal vento (Cf. san Matteo XI, 7). L’anziano chiese ai fratelli: «Cos’è tutto questo fracasso?». «Sono canne», rispondono. Dice allora l’anziano: «In verità, quando uno pratica il raccoglimento, se ode la voce di un uccello, il cuore non ha più lo stesso raccoglimento. Quanto più voi, col fracasso di queste canne!» (PJ II, 5). Raccontava il padre Daniele: «Alcuni fratelli, dovendosi recare nella Tebaide per comperare delle reti, dissero: – Coglieremo l’occasione per vedere anche il padre Arsenio». Il padre Alessandro entrò da lui per dirgli: «Dei fratelli giunti da Alessandria vogliono vederti». Dice l’anziano: «Informati per quale ragione sono qui». Udito che erano venuti in Tebaide per le reti, egli lo riferì all’anziano. E questi disse: «Sicuramente non vedranno la faccia di Arsenio, perché non sono venuti per me ma per il loro lavoro. Falli ristorare e congedali in pace, dicendo loro che l’anziano non può incontrarli» (96b). (Citazioni scelte da www.padrideldeserto.net).

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