Gli anatemi del Concilio di Costanza, condanna a Giovanni Wicleff

Pillola settimanale di Magistero

• Questo santo Sinodo, quindi, in nome del Signore nostro Gesù Cristo, ratificando e approvando le sentenze dei suddetti Arcivescovi e del Concilio romano, con questo decreto riprova e condanna per sempre gli articoli sopra riferiti [la SESSIONE VIII (4 maggio 1415) ne cita 45] e ciascuno di essi in particolare, i libri dallo stesso Giovanni Wicleff intitolati Dialogo e Trialogo e gli altri libri, volumi, trattati ed opuscoli dello stesso autore, con qualunque nome vengano indicati, qui sufficientemente individuati, proibendo a tutti i cristiani la lettura, la dottrina, l’esposizione, l’allegazione degli stessi libri e di ciascuno di essi in particolare, a meno che si tratti di confutarli. E proibisce a tutti e singoli i cattolici, sotto minaccia di anatema, di predicare o insegnare pubblicamente questi articoli o qualcuno di essi, o di insegnare, approvare e tenere gli stessi libri, o, come è già stato detto, di allegare il loro contenuto se non per confutarlo.

E comanda che quei libri, trattati, volumi ed opuscoli vengano pubblicamente bruciati, com’era stato stabilito nel Sinodo romano, secondo quanto abbiamo detto poco fa.

• Comanda, finalmente, questo santo Sinodo agli ordinari locali che eseguano e facciano osservare nel debito modo queste prescrizioni, nei limiti delle proprie responsabilità, conforme alle leggi e alle sanzioni ecclesiastiche. (Il Concilio dichiara eretico Giovanni Wicleff, ne condanna la memoria e ne ordina di esumare le sue ossa).

• Inoltre, per autorità del Concilio romano e per ordine della Chiesa e della Sede apostolica, concesse le dovute dilazioni, si è proceduto alla condanna di Wicleff e della sua memoria, esponendo pubblicamente editti e annunci per convocare chi volesse difendere lui o la sua memoria; ma non è comparso nessuno che volesse farlo.

• Esaminati, inoltre, i testimoni sulla impenitenza finale e l’ostinazione di Wicleff da commissari, a ciò deputati dal signor Giovanni(*), Papa regnante, e da questo sacro Concilio; osservate tutte le norme, come prescrive il diritto in questa materia, è stata raggiunta la prova legale della sua impenitenza finale e della sua ostinazione, confermata da testimoni legittimi.

• Su istanza, quindi, del procuratore fiscale, preannunciata per oggi la sentenza, questo santo Sinodo dichiara, definisce e sentenzia che Giovanni Wicleff è stato eretico notorio e ostinato, e che è morto nell’eresia; lo anatematizza, e condanna la sua dottrina. Stabilisce e ordina inoltre che vengano esumati il suo corpo e le sue ossa, se è possibile distinguerli dai corpi degli altri fedeli, e vengano gettati lontano dal luogo della sepoltura ecclesiastica, secondo le legittime sanzioni dei diritto canonico.

(*) Maggiori approfondimenti sul Concilio di Costanza: Enciclopedia Cattolica, Vaticano, imprimatur 1950, Vol. IV, Col. 768 e seguenti.

• Cito ancora da Costanza: In questi nostri tempi l’antico e invidioso nemico ha suscitato nuove battaglie, affinché quelli che sono approvati siano resi manifesti. Loro capo e condottiero fu un tempo il falso cristiano Giovanni Wicleff. Mentre viveva egli affermò pertinacemente ed insegnò contro la religione cristiana e la fede cattolica molti articoli, di cui quarantacinque abbiamo creduto di introdurre in queste pagine. Sono quelli che seguono. [Ecco alcune dannate proposizioni di Wicleff]:- Cristo non è (presente) nello stesso sacramento identicamente e realmente con la sua persona corporale; - Non è fondato nel Vangelo che Cristo ha istituito la Messa; - Per l’uomo debitamente pentito, ogni confessione esteriore è superflua ed inutile; - È contro la Scrittura che gli ecclesiastici abbiano proprietà; - Non si deve temere la scomunica del Papa o di qualsiasi Prelato perché è una censura dell’anticristo; - Arricchire il clero è contro il comando di Cristo; - La Chiesa romana è la sinagoga di Satana. Il Papa non è vicario immediato e diretto di Cristo ...