San Luigi Re di Francia ebbe un odio così fiero al peccato, che neppure poteva sentirne pronunciare il nome. Quest’odio salutare glielo immise nell’anima la pia sua madre Bianca. Avvenne un giorno che San Luigi, discorrendo così alla buona, domandò al signor di Ioinville se egli fosse più contento d’essere coperto tutto di lebbra piuttosto che aver commesso un solo peccato mortale. «Mio Re, rispose il giovine, voi sapete ch’io vi parlo sempre schietto: piuttosto io vorrei aver commesso trenta peccati mortali che essere lebbroso». Il Re lo rimproverò molto, e indi subito si mise a fargli una predica intorno alla disgrazia di quelli che commettono il peccato mortale. Quel San Luigi pareva addirittura un missionario. Non si quietò fino a tanto che non vide persuaso il signor di Ioinville. Ci vorrebbero al presente almeno tanti San Luigi per quante sono le città e le borgate del inondo intero. La cosa più facile oggi è il commettere un peccato mortale : e si veggono bambini attaccati quasi alle poppe delle madri che peccano mortalmente!

Da «Racconti Miracolosi», Padre Giacinto da Belmonte, 1887, Vol. II.

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