+ Ora dunque che l’eterna Sapienza eleva su di te, o Pietro, la sua casa, dove potremmo trovarla altrove? Da parte di Gesù risalito al cielo, non sei forse tu che possiedi ormai le parole di vita eterna? (Gv. 6, 69). La nostra religione, il nostro amore verso l’Emmanuele sono quindi incompleti, se non arrivano fino a te. E avendo tu stesso raggiunto il Figlio dell’uomo alla destra del Padre, il culto che ti rendiamo per le tue divine prerogative si estende al Pontefice tuo successore, nel quale continui a vivere mediante esse: culto reale che si rivolge a Cristo nel suo Vicario e che, pertanto, non potrebbe accontentarsi della troppo sottile distinzione fra la Sede di Pietro e colui che la occupa. Nel Romano Pontefice tu sei sempre, o Pietro, l’unico pastore e il sostegno del mondo. Se il Signore ha detto: «Nessuno va al Padre se non per me» (ibid. 14, 6), sappiamo pure che nessuno arriva al Signore se non per tuo mezzo. Come potrebbero i diritti del Figlio di Dio, pastore e vescovo delle anime nostre (I Piet. 2, 25), subire un detrimento in questi omaggi della terra riconoscente? Non possiamo celebrare le tue grandezze senza che, subito facendoci fissare i pensieri in Colui del quale sei come il segno sensibile, come un augusto sacramento, tu non ci dica, come dicesti ai padri nostri, mediante l’iscrizione posta sulla tua antica statua: Contemplate il Dio Verbo, la pietra divinamente tagliata nell’oro, sulla quale stabilito, io non sono crollato. O Dio, che hai santificato questo giorno col martirio degli Apostoli Pietro e Paolo, concedi alla tua Chiesa di seguire in tutto l’insegnamento di questi due fondatori della nostra religione.  Così sia. +

[29 giugno, Santi Pietro e Paolo Apostoli. A Roma il natale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, i quali pati­rono nello stesso anno e nello stesso giorno, sotto Nerone Imperatore. Il primo di questi, nella medesima Città, crocifisso col capo rivolto verso la terra, e sepolto nel Vaticano presso la via Trion­fale, è celebrato con venerazione di tutto il mondo; l’altro, decapitato e sepolto sulla via Ostiense, è venerato con pari onore. Dal Martirologio Romano. Preghiera di dom Prosper Guéranger]