+ Amico di Dio, Romualdo, quanto la tua vita fu differente dalla nostra! Noi amiamo il mondo e i suoi inganni; il pensiero di Dio ci passa qualche volta per la mente, durante il giorno e molto più raramente diventa il movente delle nostre azioni! Intanto però, ogni ora che passa ci avvicina al momento in cui ci troveremo in faccia a Dio, accompagnati dalle nostre opere buone e cattive, nell'impossibilità di modificare la sentenza che ci saremo preparata. Non così tu, Romualdo, hai intesa la vita! A te parve che un unico pensiero dovesse assorbirla interamente, un solo interesse dovesse preoccuparla; e hai camminato costantemente alla presenza di Dio. E per non distoglierti da un oggetto così caro ed importante, fuggisti nel deserto, dove, sotto la regola del Patriarca dei monaci, lottasti contro il mondo e la carne; con le tue lacrime lavasti i peccati, così leggeri in confronto dei nostri; rigenerato nella penitenza, il tuo cuore prese il volo verso il Salvatore dell'umanità, nel desiderio di offrirgli anche il tuo sangue. Noi, oggi, possiamo partecipare dei tuoi meriti, per quella consolante comunione che il Signore si degnò stabilire fra le anime più sante e noi peccatori. Soccorrici dunque nel tempo di penitenza che presto comincerà, perché abbiamo bisogno di nascondere, rivestiti della pienezza delle tue opere, l'esiguità delle nostre. Nel cuore della vostra solitudine, all'ombra di Camaldoli, hai amato gli uomini tuoi fratelli, i quali mai si avvicinarono a te, senza essere conquistati dalla amabile e dolce carità: mostra loro che sempre li ami. Ricordati pure dell'Ordine dei Camaldolesi da te fondato, e fa' che, per le anime ivi chiamate dal Signore, sia sempre la scala sicura per salire fino a Lui. Così sia. +

[7 febbraio, San Romualdo Abate (Ravenna, 951 ca – Fabriano, 19 giugno 1027). San Romualdo Abate, Padre dei Monaci Camaldolesi, il cui gior­no natalizio è commemorato il diciannove Giugno, ma la sua festa si celebra particolarmente in questo giorno per la traslazione del suo corpo. Dal Martirologio Romano. Romualdo nacque a Ravenna nel 957. A 20 anni si ritirò per 4 giorni nel monastero di S. Apollinare in Classe (Ravenna), per ivi espiare una colpa del padre. Due apparizioni di sant'Apollinare gli fecero prendere la risoluzione di farsi monaco. Tre anni dopo, sotto la direzione d'un santo anacoreta, Marino, si addestrò alla vita eremitica. S'impegnò a favorire il rinnovamento del fervore religioso riunendo gli eremiti nei monasteri, senza però farne dei cenobiti. Divenne cosi a Camaldoli, il padre d'una nuova famiglia religiosa. Fu celebre in tutta la Chiesa per la contemplazione, l'austerità e il dono della profezia e dei miracoli. Morì nel 1027. Cinque anni dopo i suoi discepoli poterono festeggiarlo come Santo, e nel 1595, il Papa Cle­mente VIII ne estese il culto alla Chiesa universale. Di dom Prosper Guéranger].

Santino San Romualdo