Tutta l’umanità era presente in Adamo ed Eva: essi erano tutta l’umanità; avrebbe dovuto essere presente anche Maria, poiché anche essa è figlia di Adamo ed Eva; anche Maria «avrebbe dovuto» seguire una via di morte, subire una sentenza di condanna; aveva un debito, diciamo così, di peccato, in Adamo, ma Dio la serbò «immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento», come si esprime la Bolla Ineffabilis di Papa Pio IX del 1854. Concepita immacolata, dunque, e perciò vittoriosa, non dirà la triste parola: «Ecco nella colpa io sono nato e nel peccato mi ha concepito mia madre». E questo singolare privilegio la Vergine ebbe per i meriti di Gesù Cristo, «intuitu meritorum Christi Jesu Salvatoris humani generis», come si esprime la detta Bolla. Essa pure, pertanto, ebbe bisogno di essere redenta, ma fu redenta di una grazia non riparativa, ma preservativa. Ma quando trionfò la donna, Maria, del suo nemico? Fu Satana vincitore per molto tempo? Se noi guardiamo, nel tempo, il compimento di questo mistero, dovremmo dire che egli ebbe in mano la vittima, per molti secoli dopo la caduta, e che fu sconfitto non oltre duemila anni or sono, quando Gesù, morendo, riconciliò l’uomo a Dio, anzi lo fece figlio di Dio e salì al cielo «... in man recandosi il prezzo del perdono» come immaginava plasticamente il poeta.

• Ma se guardiamo il mistero, nell’eternità, dinanzi a Dio, essa vinse subito quando Dio fece la promessa di un redentore, poiché da quel momento, i meriti del Redentore venturo operavano, valevano, «erano» innanzi a Dio stesso e preservavano Maria dal peccato, la scioglievano dal suo debito. La fede in questo Redentore empì di letizia i Patriarchi della Legge antica e tutti coloro che, anche fuori della Legge, ebbero questa fede. L’Apostolo San Paolo in quel magnifico ed ampio elogio che fa della fede, può, pertanto, esclamare con potente slancio di poesia: «Nella fede questi (gli antichi giusti del popolo eletto) morirono tutti, senza conseguire le promesse; ma da lungi mirandole e salutandole, e confessando che erano forestieri e pellegrini sulla terra. Coloro che parlano così, infatti, mostrano che vanno in cerca di una patria. E certo se alludevano a quella da cui erano usciti, avevano modo di ritornarvi; ma invece ad una migliore aspirano, cioè al cielo. Però non sdegna Dio di chiamarsi loro Dio, perché aveva loro preparato una città». I Patriarchi che vissero nell’antica Legge, videro il compimento delle promesse insieme con noi che nascemmo nella nuova Legge, come si esprime San Paolo nei versetti che seguono, ma il sangue di Gesù operava e prima e dopo innanzi a Dio. E che? Non fu esso che, prima di essere sparso, preservò Maria? Da quando Dio vide quel sangue di vittima, da allora la donna, che quel sangue avrebbe formato del suo sangue, fu vittoriosa; da allora Satana fu sconfitto dalla donna!

• Tuttavia, per il fatto che Maria ebbe bisogno anche essa di una redenzione preservativa, non creda alcuno che il suo trionfo contro Satana non sia stato completo; la sua altissima dignità di Madre di Gesù, di Madre di Dio, fa anzi, di lei, la Corredentrice e la Madre di un mondo nuovo rigenerato: madre dei viventi fu Eva, secondo la carne; Madre dei viventi, secondo lo spirito, è Maria.

• «Nel giorno dell’incarnazione, Maria divenne madre di Gesù, madre di un figlio-Dio, madre di Dio. Ora, se teniamo conto del dialogo tra l’angelo e la Vergine, Maria è madre di Gesù, non solo in quanto è persona privata, ma anche in quanto è Salvatore e Redentore... Maria, dunque, è madre del Redentore e, come tale, associata all’opera Sua redentrice; nell’ordine della riparazione tiene il posto che tenne Eva nell’ordine della nostra spirituale rovina, come con Sant’Ireneo i Padri fanno rilevare» (Tanquerey, Compendio di mistica ...). È vero anche che Maria fu Corredentrice secondariamente, poiché solo Gesù è causa meritoria principale ed in senso stretto di ogni grazia, «de condigno», e Maria meritò solo «de congruo», come si dice in teologia, con merito di convenienza, ma questa associazione è tale ed i rapporti della Vergine con la Santissima Trinità tanti e così profondi, che San Tommaso non esita a dire che essa, per il fatto ch’è madre di Dio, ha una tal quale dignità infinita. E madre degli uomini è anche Maria, perché essa come è madre di Gesù in quanto uomo e persona, è madre di Gesù in quanto Capo mistico dell’umanità novella. Non ci sono divisioni nella persona di Gesù: Maria, che ha generato Gesù, così com’è tutto intero, è giuridicamente anche la madre degli uomini.

• Perciò essa è la Mediatrice universale. Sono già parecchi secoli che San Bernardo formulò questa dottrina in quel notissimo testo: «Tale è la volontà di lui (Dio) il quale volle che noi tutto avessimo per Maria. È bene determinarne il senso. È certo che Maria ci diede, in modo mediato, tutte le grazie col darci Gesù autore e causa meritoria della grazia. Ma, inoltre, secondo l’insegnamento sempre più unanime, non v’è una sola grazia concessa agli uomini che non venga immediatamente da Maria, vale a dire senza il suo intervento. Si tratta quindi di una mediazione immediata, universale, ma subordinata a quella di Gesù» (Tanquerey, Compendio di mistica ed ascetica). Quando si consideri tutto ciò bisogna dire che non solo la vittoria di Maria su Satana è stata completa, ma sovrabbondante. Eva non avrebbe mai nemmeno potuto pensare di venire, direttamente, o indirettamente in una delle sue figlie, la madre di Dio. Satana ha potuto seminare il mondo di cadaveri degli uomini, ma il corpo santo della Donna che dette corpo al Santo, non ha conosciuto la corruzione, la putredine del sepolcro, ed è stato assunto vittorioso in cielo, secondo una tradizione universale della Chiesa. Il cantico della Liturgia: «La santa Genitrice di Dio è stata esaltata sopra i cori degli angeli ai regni celesti», è il cantico della vittoria della donna sopra di Satana. «La divozione alla Madre di Dio, pertanto, non è un semplice ornamento del sistema cattolico, un abbellimento, un di più, e neppure uno dei tanti aiuti di cui possiamo servirci o no, a nostro talento: essa è una parte integrante del cristianesimo. Senza di essa, propriamente parlando, una religione non è più cristiana, ma è una religione diversa da quella che Dio ha rivelato», dice il Faber. [Dal libro «Satana» - Giuseppe De Libero - imprimatur 1934, da pag. 566 a pag. 570]. Prosegue ...