• Si narra nel «Prato Fiorito», che una donna devota desiderava sapere quali anime fossero a Gesù più care; un giorno stando a sentire la Messa, nell’elevarsi la sacra ostia, vide Gesù bambino sull’altare ed insieme con lui tre verginelle. Gesù prese la prima e le fece molte carezze. Andò alla seconda, e toltole dalla faccia il velo, le diede una gran guanciata e voltò le spalle; ma tra poco vedendola rattristata, il Fanciullo con finezze d’affetto la consolò. Si accostò in fine alla terza, la prese quasi adirato per un braccio, la percosse e la cacciò da sé; ma la verginella quanto più vedevasi straziata e discacciata, tanto più si umiliava e gli andava appresso; e così finì la visione. Essendo poi rimasta quella devota con gran desiderio di sapere il significato di ciò, le apparve di nuovo Gesù e le disse ch’egli tiene in terra tre sorte d’anime che l’amano. Alcune l’amano, ma il loro amore è così debole, che se non sono accarezzate con gusti spirituali, s’inquietano e stanno in pericolo di voltargli le spalle: e di ciò era stata figura la prima verginella. Nella seconda poi le aveva figurate quell’anime che l’amano con amore men debole, ma che han bisogno di essere da quando in quando consolate. La terza, poi, era figura di quell’anime più forti, che benché sempre desolate e prive di consolazioni spirituali, non lasciano di far quanto possono per compiacerlo; e queste disse ch’erano le anime a lui più dilette.

• La Venerabile Suor Giovanna di Gesù e Maria francescana, mentre un giorno ella meditava Gesù bambino perseguitato da Erode, sentì un gran rumore come di gente armata che inseguisse alcuno, e poi videsi innanzi un bellissimo fanciullo tutto affannato che fuggiva e che le disse: «Giovanna mia, aiutami e salvami: io sono Gesù Nazareno, fuggo dai peccatori che mi vogliono toglier la vita e mi perseguitano peggio di Erode; salvami tu».

Da Sant’Alfonso, «Esempi di Gesù Bambino», esempio numero I ed esempio numero XI.