Raccontavano che un giorno alcuni si recarono dal padre Ammone per essere giudicati da lui. Ma egli finse di essere stupido. Una donna allora disse al suo vicino: «Questo vecchio è folle!». Il vecchio la udì e, chiamatala, le disse: «Ho fatto tanta fatica, nel deserto, per acquistare tale follia, e dovrei perderla oggi per te?» (PJ XV, 12). II tema paolino della follia della croce (1 Cor., 1, 18ss.), del farsi folli per amore di Cristo per diventare sapienti (Ibid., 3, 18; 4, 10) è uno dei grandi filoni della tradizione ascetica. Il padre Ammone venne un giorno a pranzo in un luogo dove vi era un fratello che godeva cattiva fama. E avvenne che la donna (con cui quel fratello era in relazione) giunse ed entrò nella cella del fratello che aveva cattiva fama. Gli abitanti di quel luogo, quando lo seppero, si agitarono e si radunarono per mandarlo via dalla sua cella. Udendo che il vescovo Ammone si trovava in quel luogo, lo andarono a chiamare perché venisse con loro. Il fratello se ne accorse e nascose la donna in una grande botte. Quando la gente arrivò, il padre Ammone sapeva (per rivelazione divina) cos’era accaduto, e, per amore di Dio, volle nascondere la cosa. Entrato, si sedette sulla botte, e diede ordine che cercassero per tutta la cella. Quando ebbero frugato dappertutto senza trovare la donna, il padre Ammone disse: «Che cosa significa questo? Dio vi perdoni!». E dopo aver pregato, li fece uscire tutti; quindi prese la mano del fratello e gli disse: «Bada a te stesso (Cf. Gn., 24, 6), fratello!». Detto questo, se ne andò (121d-124a). Da Op. cit., edizione Città Nuova, 1999.

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