Si recarono un giorno dal padre Achilla tre anziani, dei quali uno aveva una cattiva fama. Uno di essi chiese: «Padre, fammi una rete». «Non la faccio», rispose. Il secondo chiese: «Facci questa carità, perché possiamo avere un tuo ricordo nel nostro monastero». Ma egli rispose: «Non ho tempo». Disse poi il terzo, quello che aveva cattiva fama: «Fammi una rete, perché io abbia un oggetto fatto con le tue mani, padre». A lui rispose subito: «Te la farò». Gli altri due gli chiesero poi in disparte: «Perché alle nostre preghiere non hai voluto acconsentire e hai detto a lui: - Te la farò?». L’anziano disse loro: «A voi ho detto che non l’avrei fatto e voi non vi siete rattristati, sapendo che non ho tempo. Se invece non la facessi a lui, direbbe che non voglio perché ho saputo dei suoi peccati. E con questo spezzeremmo la corda. Invece ho voluto sollevare la sua anima, perché non sia sommersa dalla tristezza» (124bc; PJ X, 14). Il padre Vitimio raccontò: «Scesi un giorno a Scete con un poco di mele, che mi avevano dato perché le portassi agli anziani. Bussai alla cella del padre Achilla per dargliele, ma questi mi disse: - Ti assicuro fratello, non avrei voluto tu bussassi ora alla mia cella, nemmeno se avessi avuto la manna; e non andare in nessun’altra cella [per non disturbare il raccoglimento dei fratelli]. Ritornerai così alla mia cella, dopo aver portato le mele alla chiesa». Un giorno a Scete il padre Achilla si recò dal padre Isaia, e lo trovò nella sua cella mentre stava mangiando e versava nella scodella acqua e sale. Ma, vedendo che nascondeva la scodella dietro le corde, gli chiese: «Dimmi, che cosa mangiavi?». L’altro disse: «Perdonami, padre, perché ho tagliato dei rami, sono rientrato proprio nell’ora dell’arsura ed ho messo in bocca un pezzo di pane e sale. Ma la gola era secca per l’arsura, e il pezzo di pane non andava giù; perciò sono stato costretto a versare un poco d’acqua sul sale, per riuscire a mandar giù. Ma tu perdonami!». «Eh! - disse l’anziano -, vedete Isaia che mangia il brodo a Scete. Se vuoi mangiare del brodo, vai in Egitto! [inteso come zona della mondanità]» (124cd; P] IV, 10). Uno degli anziani si recò dal padre Achilla e vide che rigettava sangue dalla bocca. Gli chiese: «Che cos’hai padre?». L’anziano rispose: «È una parola di un fratello che mi ha rattristato; ho lottato per non dimostrarglielo, e ho pregato Dio di toglierla da me [cf. 2 Cor. 12,8]. Allora la parola è divenuta come sangue nella mia bocca [cf. Ez. 3,3 e Ap. 10,10]; sputandolo, ho avuto pace e ho dimenticato la tristezza» (125a; PJ IV, 9). Da Op. cit., edizione Città Nuova, 1999.

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