Qui vogliamo parlare della bellezza di San Giuseppe e della Vergine Maria secondo le apparizioni avute da due sante. Ecco Santa Teresa che cosa dice: «Il giorno dell’Assunzione di Nostra Signora - l’anno 1561 - trovandomi ad Avila nella chiesa di San Tommaso d’Aquino, mentre pensavo ai tanti peccati della mia vita, già altre volte confessati, tutto ad un tratto fui presa da una grande estasi. Trovandomi quasi fuori di me stessa, mi posi a sedere e mi sembrò di non riuscire a veder alzare la santa Ostia, né di fare attenzione alla Messa, il che mi cagionava scrupolo. Durante questa estasi mi trovai rivestita d’una veste risplendente per bianchezza e per luce. In quel momento non vidi per mano di chi fui rivestita, ma subito scorsi la santa Vergine al mio fianco destro ed il mio padre San Giuseppe al sinistro. Essi mi fecero conoscere ch’ero purificata dai miei peccati. Appena fui interamente rivestita di quella veste, per colmo di felicità e di gloria, la Santa Vergine, presami per mano, mi disse che a Lei davo un gran piacere per la mia devozione al glorioso San Giuseppe. Mi rassicurò circa il mio disegno riguardante la fondazione del nuovo monastero, poiché sarebbe stato edificato; e che mai si sarebbe raffreddato il primiero fervore delle mie figlie del Carmelo, poiché Lei ed il glorioso suo Sposo ci proteggono e ci avrebbero protetto. Il suo Figlio aveva già promesso d’essere sempre con noi; e che, infine, per segno della verità della Sua divina promessa, mi avrebbe donato un gioiello. Nel proferire queste parole mi mise al collo una collana d’oro bellissima, donde pendeva una croce d’inestimabile valore. Quell’oro e quelle pietre preziose differivano infinitamente da tutto ciò che l’occhio vede quaggiù, e l’immaginazione stessa non saprebbe concepire nulla che s’avvicini a tale bellezza. Era ugualmente impossibile comprendere di qual tessuto fosse quella veste candida, e di dare la minima idea dell’incomparabile sua bianchezza: al suo confronto tutto ciò che la natura ha di più luminoso è nero come la fuliggine. La Vergine era d’una stupenda bellezza. Era vestita di bianco, il suo splendore, anziché abbagliarmi, rallegrava la vista. San Giuseppe non lo vidi così chiaramente, tuttavia mi era presente». E doveva essere, sebbene Santa Teresa non lo dica chiaramente, di una stupenda bellezza anche San Giuseppe. Sentite come lo dipinge un’altra Santa, la Venerabile Giovanna degli Angeli. Ella era devotissima dello Sposo di Maria ed un giorno, essendo ammalata, venne rapita in estasi, la sua celletta si riempì di luce di Paradiso ed ebbe una stupenda visione. Dal seno d’una nuvola luminosa vide uscire due meravigliosi personaggi: l’uno in sembianza d’un giovane di circa 18 anni, vestito di una veste risplendente, una bionda capigliatura gli cadeva sulle spalle, e teneva in mano una fiaccola accesa. L’ammalata comprese ch’era il suo angelo custode. Al suo fianco compariva il glorioso Patriarca San Giuseppe, più raggiante del sole e d’una incomparabile maestà. I suoi lineamenti, che annunziavano un’età di 40 o 45 anni, esprimevano una dolcezza paterna. Tosto il Santo diede all’inferma uno sguardo pieno d’amore e la esortò a continuare nei pii ossequi che gli faceva. Poi s’inchinò sul suo letto, le toccò il fianco ove era la sede del male, l’unse con olio odorifero e scomparve. La Santa, tornata ai sensi, si trovò libera dalla malattia e trovò nel fianco l’olio odorifero. Un pittore le domandò com’erano i lineamenti di San Giuseppe, ed ella rispose così: «Fatelo più bello che potete; ma sappiate che i lineamenti più delicati e più fini giammai esprimeranno sulla tela il pudore che copre la sua fronte, la modestia che compare nei suoi occhi, la dolcezza che abbellisce le sue labbra, la maestà che regna in tutta la sua persona». Alla Chiesa cattolica è dato per Protettore universale San Giuseppe. Amiamoo questo gran Santo, ricorriamo a lui quando sentiamo il bisogno delle grazie, come gli egiziani ricorrevano ad un altro Giuseppe nelle angustie estreme della fame. Insieme alla bellezze di Maria, vagheggeremo un giorno nel Paradiso la bellezza di Giuseppe. (Tratto da Giacinto Belmonte cappuccino, Racconti miracolosi, 1887, con permesso dei Superiori, vol. II, pagine 551-554).

A cura di Carlo Di Pietro

intro-racconti-miracolosi.jpg