Comunicato numero 3: L’esercito missionario  - I Soldati di Dio

Panzini racconta, in un suo libro di inizio 1900 citato da mons. Perardi, dell’esercito missionario, di quella che era, e preghiamo che oggi rinvigorisca, la schiera foltissima ed inarrestabile degli eroi della Chiesa, dei misericordiosi: «1. Consigliare i dubbiosi; 2. Insegnare agli ignoranti; 3. Ammonire i peccatori; 4. Consolare gli afflitti; 5. Perdonare le offese; 6. Sopportare pazientemente le persone moleste; 7. Pregare Dio per i vivi e per i morti» (Catechismo Maggiore, n° 944). Egli afferma: «È molto probabile che il segreto di queste alte gesta consista tutto in una cosa semplice: la ragione della vita è collocata fuori della vita. I soldati di questa battaglia possono essere uccisi, ma non uccidono (se non per legittima difesa - “È lecito uccidere il prossimo quando si combatte in una guerra giusta, quando si esegue per ordine dell’autorità suprema la condanna di morte in pena di qualche delitto; e finalmente quando trattasi di necessaria e legittima difesa della vita contro un ingiusto aggressore”, Catechismo Maggiore, n° 413 - ndr); possono dire: la morte per noi è nulla, perché per essi la morte non esiste. È l’esercito della Chiesa Cattolica. «Tutti conoscono uno splendente esercito; guardie svizzere con alabarde e corazze, guardie nobili con gorgiere, velluti, piume. Ma oltre a questo, visibile, esiste un altro esercito sconosciuto, il quale si accampa sparso per tutte le regioni più impervie dei continenti. Vestono alla maniera del paese; da esquimesi, da orientali con lunghe barbe fluenti. Se ne vanno su cammelli, su carri primitivi, a cavallo. Emblema è la CROCE; richiamo una campana; dimora una capanna. Uomini e donne di tutti gli ordini: gesuiti, lazzaristi, salesiani, francescani, domenicani. Un unico ordine! Sono agricoltori, infermieri, maestri di arti e mestieri. «Non hanno statistiche dei loro morti, perché la statistica è fatta altrove, come altrove è sperato il premio. Non mandano comunicati o bollettini ai giornali, perché la gloria mondana non ha valore. Disuguaglianza ed uguaglianza, individualità e comunità. Uomini di eccelsa dottrina scientifica si alternano con uomini che per dottrina hanno la fede, la speranza e la carità. L’invisibile Padre e Padrone non domanda se non questi diplomi». Questo esercito combatte contro l’ignoranza e la barbarie; si sacrifica per far conoscere e amare Dio, per conquistare il mondo a Dio, a Gesù Cristo e condurre le anime al cielo. Preghiamo san Giovanni di Dio affinché possiamo finalmente essere degni di appartenere all’esercito missionario.

Carlo Di Pietro